›› FARMACI PER IL TRATTAMENTO DEL MORBO DI PARKINSON (LevoDopa, Pramipexolo, Ropinirolo, Bromocriptina, Pergolide, Amantadina, Triesifenidile, Omatropina, Tropicamide)
›› Categoria: Farmaci attivi sul sistema nervoso centrale
›› Meccanismo d'azione
Il morbo di Parkinson è una patologia neurodegenerativa caratterizzata
dalla perdita di neuroni dopaminergici dei gangli della base. I sintomi di
questa malattia compaiono quando si sono persi circa l'80% dei neuroni della
dopamina, e sono dovuti ad una iperattività colinergica, in quanto l'acetilcolina
fisiologica non è più compensata dalla dopamina. I sintomi comprendono
disturbi posturali e motori, rigidità, tremori anche a riposo, difficoltà ad
iniziare i movimenti (acinesia) e movimenti lenti (bradicinesia), apatia,
assenza di mimica, salivazione eccessiva (scialorrea) e scrittura
calligrafica in caratteri molto piccoli (micrografia).
Cause di Parkinson sono per lo più non note, anche se può essere causato da
colpi al capo ripetuti oppure da encefaliti virali. Il trattamento dei
sintomi del Parkinson vede l'utilizzo di farmaci agonisti dopaminergici e
antagonisti colinergici, i primi per ovviare alla carenza di dopamina dovuta
alla malattia, i secondi per ripristinare l'equilibrio col sistema
colinergico iperattivato.
Tra gli agonisti abbiamo:
- Levo Dopa, è un precursore della Dopamina, somministrato sempre assieme ad
inibitori della L-Dopa decarbossilasi (Carbidopa e Benserazide) per poter
raggiungere i siti nel sistema nervoso centrale nei gangli della base al 2%
circa. Qui viene attivato a dopamina dai neuroni dopaminergici.
- Bromocriptina, Pergolide, Pramipexolo e Ropinirolo sono agonisti ai
recettori D2 della dopamina, usati all'inizio della terapia anti-Parkinson.
- Amantadina, un agonista indiretto. E' un antivirale in grado di bloccare
la ricaptazione della dopamina, aumentarne la liberazione e bloccare il
recettore Glutammato-N-metil-destroaspartato, un canale cellulare per il
calcio implicato nei fenomeni neurodegenerativi e di eccitotossicità. Questo
farmaco ha un effetto rapido ma è meno potente del L-Dopa, viene usato nelle
prime fasi della terapia.
Tra gli antagonisti colinergici:
- Triesifenidile, Tropicamide, Omatropina sono antimuscarinici usati nelle
prime fasi della terapia, hanno un'azione centrale terapeutica ma anche
effetti collaterali periferici non desiderati, come per esempio la riduzione
della motilità che ostacola l'assorbimento di altri farmaci come il L-Dopa.
Un effetto secondario utile di questi farmaci è la secchezza delle fauci,
utile per contrastare la scialorrea.
›› Caratteristiche e impieghi
In una prima fase della terapia si usano agonisti dopaminergici e antagonisti muscarinici, solo in fase di Parkinson più avanzato si usa il L-Dopa, in grado di ridurre la rigidità, i tremori e l'acinesia della malattia, più potente ma dagli effetti collaterali maggiori. Vengono utilizzati i farmaci antagonisti muscarinici anche in casi di Parkinson iatrogeno, cioè indotto da farmaci come i neurolettici.
›› Farmacocinetica
Somministrati per via orale, escreti per via renale.
›› Effetti collaterali e avvertenze
Per il Levo Dopa (e in minor misura per gli agonisti dopaminergici) gli
effetti collaterali sono: tachicardia, stimolo della secrezione dell'ormone
somatotropo (ormone della crescita) e inibizione della sintesi di
prolattina, sintomi della psicosi (paranoia, alterazione dei ritmi
dormi-veglia, stati maniacali, incubi realistici -- per contrastarli si
possono usare antipsicotici come la clozapina, che non ha un meccanismo
d'azione capace di peggiorare il Parkinson), discinesie (movimenti
involontari di testa e collo per ipersensibilizzazione di recettori della
dopamina), nausea, vomito (per stimolo della zona chemocettrice del vomito,
spesso per diminuire questo effetto si associa il domperidone).
Amantadina può dare sintomi di insonnia, irritabilità, nausea, vomito,
ipotensione posturale.
Gli anticolinergici causano stipsi, tachicardia, offuscamento della vista,
ritenzione urinaria, midriasi.