›› FARMACI ANTIEPILETTICI (Fenitoina, Carbamazepina, Fenobarbitale, Etosuccimide, Acido Valproico)
›› Categoria: Farmaci attivi sul sistema nervoso centrale
Formula di struttura della Fenitoina |
Formula di struttura della Carbamazepina |
Formula di struttura dell'acido valproico |
Formula di struttura dell' Etosuccimide |
›› Meccanismo d'azione
L'epilessia è una patologia cronica caratterizzata da episodi convulsivi
ricorrenti, dovute ad attività anomale a livello cerebrale.
Esistono varie forme di epilessia, che coinvolgono quasi l'1% della
popolazione mondiale, e possono essere causate da disfunzioni genetiche,
infezioni, neoplasie o traumi di vario genere. Si classificano crisi di due
tipi: parziali e generalizzate. Le crisi parziali hanno un locus specifico
di inizio, un'area cerebrale identificabile mediante elettroencefalogramma
da cui si origina lo stimolo convulsivo: le convulsioni possono durare più
di un minuto, con mantenimento della consapevolezza o anche perdita della
coscienza, ci può essere un breve preavviso della crisi per il paziente
(stato di aura) e spossatezza successiva all'attacco.
Le crisi generalizzate invece non hanno un locus specifico da cui iniziano;
possono essere divise a loro volta in assenze (attacchi improvvisi e molto
brevi, tra i 10 e i 40 secondi), crisi tonico-cloniche (caratterizzate da
rigidità degli arti seguita dopo pochi secondi dalle convulsioni, della
durata di 1-2 minuti, incontinenza), crisi atoniche (con perdita del tono
posturale e svenimenti).
I farmaci più utilizzati sono fenitoina, carbamazepina e i barbiturici.
Nelle assenze sono usati inoltre etosuccimmide, acido valproico e alcune
benzodiazepine.
La Fenitoina modifica la conducibilità di membrana cellulare al sodio,
potassio e calcio, e le concentrazioni di neurotrasmettitori quali
noradrenalina e GABA. Principalmente blocca i canali del sodio e così
inibisce l'insorgere di potenziali d'azione ripetitivi che si verificano
durante le convulsioni. Fenitoina è usata nel trattamento delle epilessie
parziali e generalizzate, e, per la sua azione sui canali del sodio, anche
come antiaritmico.
La Carbamazepina è un composto triciclico (un tempo usato nella depressione
bipolare) il cui meccanismo d'azione consiste nel blocco
dei canali del sodio e inibizione della ricaptazione della noradrenalina;
viene impiegato nelle epilessie parziali.
Il Fenobarbitale (o fenobarbital) è un barbiturico, di cui condivide
meccanismo d'azione ed effetti collaterali.
Etosuccimide blocca invece i canali del calcio, è utilizzato nelle epilessie
generalizzate e nelle assenza in particolare.
Acido valproico (e il sale valproato di sodio) riducono le correnti del
sodio per blocco dei canali del sodio ed aumentano i livelli di GABA
centrali, con meccanismo non ancora noto. E' impiegato nelle epilessie
generalizzate.
›› Caratteristiche e impieghi
Sono impiegati come antiepilettici, in associazione anche a benzodiazepine.
›› Farmacocinetica
Sono tutti somministrati per via orale, con buon assorbimento. Fenitoina ed acido valproico si legano molto alle proteine plasmatiche. L'emivita di questi farmaci è piuttosto alta, anche attorno alle 24 ore, permettendo quindi anche una sola somministrazione giornaliera. Vengono metabolizzati per via epatica; Fenobarbitale, Fenitoina e Carbamazepina sono inoltre induttori enzimatici del CyP450. L'escrezione è renale.
›› Interazioni
Fenitoina e CArbamazepina hanno interazioni possibili con i farmaci
metabolizzati dal CyP450, in quanto ne sono induttore, inoltre, per il suo
forte legame con le proteine plasmatiche, Fenitoina interagisce con gli
altri farmaci che vi si legano, spiazzandoli e riducendone la durata
d'azione.
Acido Valproico spiazza la Fenitoina dalle proteine plasmatiche per
competizione, inoltre inibisce il metabolismo degli altri antiepilettici.
›› Effetti collaterali e avvertenze
Per Fenitoina si possono avere movimenti scoordinati degli arti e delle
pupille, blanda sedazione ad altidosaggi, irsutismo, eritemi cutanei.
Carbamazepina può dare scoordinamento dei movimenti di arti e pupille,
nausea, sonnolenza.
Il Fenobarbital ha la tossicità tipica dei barbiturici.
Etosuccimide può causare disturbi quali dolori allo stomaco, nausea, vomito.
Valproato e acido valproico possono portare disturbi gastrointestinali,
nausea; possono causare lievi tremori e sono fortemente epatotossici.