›› DIABETE E FARMACI ANTIDIABETICI (Insulina, Tolbutamide, Tolazamide, Clorpropramide, Acetoesamide, Gliburide, Glipizide, Glimepride, Metformina, Fenformina, Buformina, Repaglanide, Acarbosio, Miglitol, Glucagone)

›› Categoria: Vari

Formula di struttura della Clorpropramide

Formula di struttura della Fenformina

Formula di struttura del Pioglitazone

›› Meccanismo d'azione

L'insulina è un polipeptide di 51 amminoacidi divisi in due catene tenute assieme da ponti disolfuro. Viene prodotta e secreta dalle cellule B di Langherans nel Pancreas endocrino. L'insulina ha breve emivita (3-5 minuti) in circolo ematico, quindi viene degradata nel fegato e nei reni, per degradazione del ponte disolfuro e degradazione proteolitica.
I suoi recettori cellulari si trovano sulla membrana cellulare sotto forma di tetrameri, costituiti da due diversi tipi di subunità (α e ß, in forma αßßα). Le subunità α sono extracellulari e qui avviene il legame dell'insulina, a seguito del quale viene attivata la subunità ß, a cui seguono una catena di secondi messaggeri che induce l'esposizione sulla membrana cellulare di recettori come il carrier del glucosio.
L'effetto principale dell'insulina è l'aumento della captazione di glucosio e grassi da parte delle cellule, con conseguente calo della glicemia. Inoltre viene indotta la glicogenosintesi nel fegato e nei muscoli e ridotta la glicogenolisi e gluconeogenesi. Nei tessuti adiposi si promuove il deposito di trigliceridi.
Il Diabete è una patologia che comporta un aumento della glicemia ematica, per due possibili cause:
- carenza di insulina o della sua secrezione (Diabete di tipo I)
- Recettori dell'insulina che non si attivano a seguito del legame, per insensibilità all'insulina (Diabete di tipo II).
 
Nel diabete, oltre ad una apposita dieta da seguire con rigore, si può intervenire farmacologicamente per un trattamento sintomatico. L'insulina viene ottenuta o per via biotecnologica da colture di Eschirichia Coli o utilizzando insulina di bovino o maiale, ed è disponibile in appositi preparati somministrabili per via sottocutanea nel tessuto adiposo tramite apparecchi portatili; ne esistono svariati tipi a seconda del tempo di latenza:
- insulina a brevissima latenza (e anche brevissima durata) è l'insulina Lispro, che ha i due amminoacidi terminali dei una delle due catene invertiti fra loro: questo le permette di mantenere l'azione ma di aumentare la solubilità.
- insulina a breve latenza e breve durata d'azione (insulina rapida), è un'insulina complessata con cristalli di zinco, la cui azione inizia dopo circa mezz'ora dalla somministrazione per una durata di 5-6 ore.
- insulina a lunga azione, complessata in cristalli amorfi, per una durata anche di 24 ore.

Altri farmaci antidiabetici utilizzati sono:
- I segretagoghi dell'insulina, cioè le Sulfaniluree (Tolbutamide, Tolazamide, Clorpropramide, Acetoesamide, Gliburide, Glipizide, Glimepride). Agiscono sulle cellule B del Langherans bloccando un canale del potassio, questo comporta una depolarizzazione cellulare che causa l'ingresso di calcio nella cellula e conseguentemente maggior rilascio di insulina.
- Biguanidi (Metformina, Fenformina, Buformina) e Meglitinidi (Repaglanide), diminuiscono i livelli post-pranzo di glucosio per stimolazione della glicolisi periferica, per riduzione della gluconeogenesi epatica, per abbassamento del livello ematico di glucagone e per rallentamento dell'assorbimento intestinale.
- Tiazolidindioni (Rosiglitazone e Pioglitazone), con effetto insulina-simile e diminuiscono la sintesi di enzimi della glicolisi.
- Inibitori delle α-glucosidasi (Acarbosio, Miglitol), sono molecole simili a zuccheri che inibiscono gli enzimi alfa-glucosidasi intestinali, che permettono la scissione delle catene polisaccaridiche ingerite con la dieta in monosaccaridi assorbibili, come appunto il glucosio.

Il Glucagone, ormone peptidico sintetizzato nelle cellule A del Langherans, costituito da una catena di 29 amminoacidi. La sua emivita è di circa 4-5 minuti perchè viene metabolizzato rapidamente nel fegato e nei reni. Induce nel fegato gluconeogenesi con conseguente aumento della glicemia. Viene utilizzato in casi di grave ipoglicemia o in caso per esempio di sovraddosaggio di insulina, se il glucosio per flebo non è sufficiente.

›› Caratteristiche e impieghi

Impiegati per il trattamento sintomatico del diabete.

›› Farmacocinetica

L'insulina viene somministrata per via sottocutanea nel tessuto adiposo. Sulfaniluree, Tiazolidindioni, Meglitinidi e Biguanidi sono somministrati per via orale, il metabolismo è in genere epatico ad opera del CyP450.

›› Effetti collaterali e avvertenze

Le Sulfaniluree hanno relativamente pochi effetti sfavorevoli, ad eccezione per le reazioni ipoglicemiche in casi di sovraddosaggi. Per Clorpropramide si sono identificati effetti antidiuretici e talvolta di ittero.
I Tiazolidindioni possono causare edemi se associati ad insulina o ad alti dosaggi.
I Biguanidi possono causare disturbi gastrointestinali, quali nausea, vomito, diarrea. Possono causare anche acidosi lattica, e sono per questo controindicati in pazienti con insufficienza renale.
Effetti collaterali degli inibitori delle alfa glicosidasi sono diarrea, dolori addominali, flatulenze.