›› FARMACI USATI NELL'ANGINA PECTORIS (Nitroglicerina, Isosorbide dinitrato, Nitrito di amile, Tetranitrato di pentaeritritolo, Verapamile, Diltiazem, Bepridile Nifedipina, Nimodipina, Felodipina, Nicardipina, Nitrendipina)
›› Categoria: Farmaci cardiovascolari
›› Meccanismo d'azione
L'angina pectoris è una condizione patologica che si sviluppa per
accumulo di metaboliti nel muscolo striato cardiaco, e l'angina pectoris è
un forte dolore (angina = dolore) che insorge quando il flusso coronarico è
inadeguato a soddisfare le richieste di ossigeno del cuore.
Per il trattamento dell'angina si usano:
1) Nitrati e nitriti organici, come la nitroglicerina. Sono polialcoli
esterificati con acido nitrico e nitroso, che liberano, grazie all'enzima
glutatione S-transferasi, nitrossido, che causa un aumento del GMPciclico.
Questo comporta vasodilatazione sui muscoli lisci di vene ed arterie, con
conseguente diminuzione del ritorno di sangue al cuore, minore pressione
diastolica e quindi ridotto consumo di ossigeno da parte del cuore.
Altro effetto è la dilatazione dei dotti biliari indotta da questi farmaci,
utile quindi in caso di calcoli biliari, e la possibilità di utilizzo come
antidoti in casi di avvelenamento da cianuro, perchè convertono il Fe2+ a
Fe3+, che lega lo ione cianuro.
2) Calcio antagonisti come il Verapamile, Diltiazem, Bepridile o le
diidropiridine (come Nifedipina o Bepridil) bloccano il canale cellulare del
calcio con effetti di rilassamento sui muscoli lisci (nei muscoli striati vi
sono ampie riserve di calcio intracellulari che possono sopperire all'azione
del farmaco), diminuiscono la forza di contrazione del cuore, la frequenza
cardiaca e la pressione per rilassamento dei vasi sanguigni, con conseguente
calo del consumo di ossigeno da parte del miocardio.
›› Caratteristiche e impieghi
Sono impiegati nel trattamento dell'angina pectoris per il loro effetto vasodilatatore.
›› Farmacocinetica
I nitrati e nitriti possono essere somministrati in compresse per via
sublinguale, per diminuire gli effetti di metabolismo epatico di primo
passaggio. Hanno breve durata d'azione (15 minuti circa), vengono assunti
dal paziente al momento del bisogno e sputati quando non serve più il loro
effetto (per ridurre il rischio di emorragie).
I calcio antagonisti sono somministrati per via orale, legano le proteine
plasmatiche (come l'albumina), hanno metabolismo epatico (dove inibiscono il
CyP450) ed escrezione renale.
›› Effetti collaterali e avvertenze
Per nitrati e nitriti si ha:
- ipotensione ortostatica (con anche possibili svenimenti);
- metaemoglobinemia per conversione del ferro dell'emoglobina da Fe2+ a
Fe3+, che ha minore affinità per l'ossigeno: si può avere quindi ipossia;
- possibili effetti cancerogeni, in quanto i metaboliti sono N-nitrosammine,
sostanze cancerogene.
Per i calcio antagonisti ad alte dosi si può avere riduzione eccessiva della
forza di contrazione cardiaca fino a scompenso cardiaco congestizio. Possono
dare inoltre nausea, ipotensione, cefalee, vertigini, stipsi.