›› FARMACI DELL'ALZHEIMER (Tacrina, Donepezil, Rivastigmina, Galantamina, Memantina)

›› Categoria: Farmaci del sistema nervoso centrale


›› Meccanismo d'azione

La malattia (o morbo) di Alzheimer deve questo nome al suo scopritore, il neurologo tedesco Alois Alzheimer, che nel 1906 identificò i sintomi di questa patologia cerebrale: fasci di grovigli neurofibrillari, placche senili (dovute alla precipitazione della proteina ß-amiloide), perdita di neuroni e di sinapsi nelle regioni deputate alle funzioni cognitive ed una riduzione dei livelli centrali di neurotrasmettitori quali acetilcolina, noradrenalina e dopamina.
La diminuzione del numero di neurotrasmettitori per l'acetilcolina è la causa principale dei sintomi di questa malattia, che comporta perdita di memoria, progressiva incapacità di imparare nuovi concetti, diminuzione delle capacità percettive, incertezze nei ragionamenti che richiedono giudizio logico. La patologia peggiora nel tempo con l'aumento delle difficoltà nel riconoscere luoghi e persone anche care, perdita di memoria (amnesia) che crea situazioni di pericolo (perdersi per strada, lasciare il gas acceso, ecc.), disturbi del linguaggio (afasia) e disturbi comportamentali (agitazione, aggressività, apatia).
In una fase più avanzata compaiono difficoltà nel camminare, rigidità degli arti, incontinenza, spesso mutismo.
Attualmente il trattamento del morbo di Alzheimer è solo sintomatico; si utilizzano farmaci che inibiscono l'acetilcolinesterasi (AChE), enzima che degrada l'acetilcolina nello spazio sinaptico, con l'effetto di aumentare i livelli cerebrali del neurotrasmettitore acetilcolina, e farmaci capaci di inibire l’aggregazione della ß-amiloide.

Gli inibitori dell'acetilcolinesterasi (AChE-I) (Tacrina, Donepezil, Rivastigmina, Galantamina) aumentano i livelli centrali di acetilcolina (ACh) che compensa i deficit cognitivi e determina un temporaneo miglioramento della qualità della vita del malato. Non sono tuttavia in grado di arrestare il progredire della malattia e la loro efficacia si riduce con il progredire della stessa.
La Memantina invece è un antagonista non competitivo del recettore per il N-metil destroaspartato (NMDA), un canale per il calcio con un sito recettoriale per il neurotrasmettitore eccitatorio glutammato che si trova espresso nelle regioni della corteccia cerebrale deputate all'apprendimento e alla memoria. Normalmente il canale è chiuso dal magnesio, ma in situazioni di stress ossidativo o in caso di morte di neuroni corticali (che sembra correlata ad una aumento della sensibilità di questi recettori oppure all'aumento di glutammato) si determina l'apertura del canale, seguita da un influsso di calcio nelle cellule nervose che comporta il primo passo per l'eccitotossicità.

›› Caratteristiche e impieghi

Sono impiegati nel trattamento sintomatico del morbo di Alzheimer.

›› Farmacocinetica

Somministrati per via orale, escrezione per via renale

›› Effetti collaterali e avvertenze

Disturbi di tipo colinergico quali miosi, sudrazione, salivazione, broncocostrizione, effetti diuretici, vomito e diarrea. Tacrina è anche epatotossica.